Consiglio Pastorale della Comunità Pastorale (CPCP)
La vita del Consiglio Pastorale
Comunione – Collaborazione – Corresponsabilità
L’ecclesiologia del Vaticano II e il Sinodo 47° evidenziano che l’azione pastorale ha come soggetto proprio non il solo parroco o responsabile di comunità pastorale, né i soli ministri ordinati con la collaborazione di qualche fedele, ma l’intera comunità cristiana e questa «soggettività dell’intera comunità parrocchiale non può limitarsi a essere un’affermazione astratta, ma deve tradursi in realtà concreta».
Strumento principale per esprimere questa soggettività è il CPCP, con riferimento alla Comunità Pastorale, che, come ricorda la cost. 147, § 2, «ha un duplice fondamentale significato: da una parte rappresenta l’immagine della fraternità e della comunione dell’intera comunità parrocchiale di cui è espressione in tutte le sue componenti, dall’altra costituisce lo strumento della decisione comune pastorale». Il CPCP, pur non esaurendo la soggettività della parrocchia, è espressione autentica della comunità, opera sempre inserito in essa e ne costituisce lo strumento specifico di decisione pastorale.